Giulia Blasi | Servizio a domicilio - "Brutta", e altre cose ben più importanti
Questa settimana: due firme importanti, una gita bellissima e un libro che finalmente esce, così finisco di parlarne al futuro.
È martedì, sono sveglia dalle sette per fare un'intervista, quindi eccomi qua.
Durante la settimana cerco sempre di segnarmi le cose di cui potrei parlare il lunedì, ma poi mi dimentico di segnarmele e anche di parlarne. Vuol dire che non erano importanti, o forse erano importanti in quel momento ma dopo no. Oggi invece arrivo con due cose importantissime su cui mettere una firma subito.
Libera di abortire
La prima è l'appello lanciato dalla campagna Libera di abortire, che sta facendo pressione perché l'accesso all'interruzione di gravidanza sia garantita per tutte le donne. Non credo di dover convincere nessuna delle persone iscritte a questa newsletter che questo diritto sia fondamentale nell'ambito della salute riproduttiva e dell'autodeterminazione delle donne, aggiungo solo due osservazioni.
La prima è che la legge 194 era una buona legge negli anni '70, quando assicurare l'accesso all'aborto sicuro e legale era essenziale per salvare delle vite. Per farlo, si scese a compromessi: uno era l'introduzione della clausola sull'obiezione di coscienza, per consentire al personale medico che si era formato prima dell'approvazione della legge di sottrarsi alla pratica. Quella clausola ha aperto una voragine di illegalità: la media dei ginecologi obiettori è del 70%, ma i ginecologi non sono gli unici ad astenersi. In alcune strutture ospedaliere la percentuale è del 100%, al punto che le IVG vengono praticate dai cosiddetti "gettonisti", medici che vengono chiamati (a pagamento, e quindi a carico della collettività) a sopperire alle carenze che si sono create a causa dell'opportunismo dei colleghi. Questo ovviamente fa prosperare il settore privato (con circa 1.500 euro si può abortire in clinica) e anche gli aborti clandestini, decisamente più cheap e alla portata delle donne meno abbienti. La clausola sull'obiezione andrebbe quindi data al gatto prima possibile.
La seconda cosa, ben più grave, ha a che vedere con il fatto che secondo le leggi vigenti il nostro corpo non ci appartiene più dal momento del concepimento. Il corpo è più o meno tuo finché non rimani incinta: da quel punto lì, se non vuoi proseguire la gravidanza devi chiedere il permesso alla collettività, che decide - a mezzo di visite mediche e psicologiche e tempi di attesa - se puoi o meno interromperla. Badate, la 194 NON GARANTISCE NIENTE. Permette, a certe condizioni: cioè che la gravidanza metta in pericolo la salute fisica o mentale della donna. Basta uno psicologo che decida che no, tu stai benissimo, e l'aborto non si fa più. Se non siamo ancora sulle barricate per questo è perché tutto sommato anche noi pensiamo che ad abortire facciamo uno sgarro alla società. Che la nostra fertilità sia un "bene comune", per citare i poster del Fertility Day.
Libera di abortire non chiede di cambiare la 194, ma chiede che la sua applicazione avvenga nel rispetto delle volontà di chi ha la necessità di interrompere una gravidanza. Firma, e fai firmare.
L’appello | Libera di abortire — liberadiabortire.it IN ITALIA UNA DONNA NON È LIBERA DI ABORTIRE A 43 anni dall’entrata in vigore della legge 194 che ha decriminalizzato e regolamentato il diritto all’aborto, non siamo ancora nella condizione di decidere autonomamente e accedere liberamente all’interruzione volontaria di…
Cannabis legale
La legalizzazione della cannabis è una vecchia battaglia dei Radicali italiani, e in questi giorni è stato lanciata la raccolta firme per un referendum abrogativo delle norme in materia. Ci sono diversi motivi per cui legalizzare la cannabis è giusto e sano, ne elenco alcuni:
sottrarla al controllo delle mafie, che ci fanno un sacco di soldi e neanche un centesimo va nelle casse dello Stato
creare posti di lavoro in tutti i settori, da quello agricolo a quello della produzione del prodotto finale al commercio
avere un controllo sulla qualità finale del prodotto, sia a fini terapeutici che ricreativi: siamo il paese del DOP, del DocG, dell'IGP, vuoi che non ci sappiamo produrre un'erba sopraffina?
incentivare una cultura dell'informazione intorno alle droghe e alla loro assunzione, esattamente come si fa con l'alcool (e infatti in Italia beviamo meno e meglio, in media, rispetto ad altri paesi dove si spaccano e basta), superando l'ipocrisia
porre fine alla ridicola equazione "droghe leggere = droghe pesanti", che non è solo inesatta dal punto di vista scientifico ma è anche legata a un moralismo cementato nella cultura collettiva dalla figura ieratica di Vincenzo Muccioli.
Le canne se le fa pure tu' zia. Quindi firma! La novità rispetto ad altri referendum è che si può firmare anche con lo SPID, che ormai abbiamo quasi tutti per via di IO, Green Pass e altre cose che abbiamo usato nell'ultimo anno.
Home - Referendum per la cannabis legale — referendumcannabis.it Partecipa alla più grande mobilitazione on line per riformare le leggi sulla cannabis in Italia! C'è tempo solo fino al 30 settembre!
E da oggi, "Brutta" è in libreria
Ieri sera ho presentato il libro di Francesco Costa, Una storia americana, in un Monk strapieno di gente (ordinatamente seduta nel giardino, non facciamoci idee). Ne ho approfittato per cominciare a intaccare la pila di copie di Brutta pre-ordinate alla Libreria Teatro Tlon, che partono autografate, come dicevo la settimana scorsa. Nicola di Tlon mi ha detto che c'è chi ne ha comprate addirittura due: io non me ne capacito, però se mi leggi, grazie. Una copia di un libro è una copia di un libro, due è un gesto d'amore.
Ne approfitto per fare un ricapitolone delle date, e mi raccomando, se vuoi venire controlla che non ci sia la prenotazione obbligatoria, io ora come ora non lo so ma di solito sui siti e le pagine degli eventi c'è scritto. Le metto qui così puoi segnarlo a calendario in caso volessi venire.
Già annunciate:
17 settembre - Parma, RE/SISTER, Parco I Maggio (ore 20.30, panel con Lorenzo Gasparrini, Michela Murgia, Benedetta Pintus)
18-19 settembre - Reggio Emilia, Internazionale Kids: due incontri sul perché abbiamo bisogno di femminismo
21 settembre evento online: Mappe, organizzato da L'eredità delle donne (va sulla loro pagina Facebook). Si parla di Brutta, e a intervistarmi (l'ho saputo ieri) sarà la divina Drusilla Foer
22 settembre - Milano, Feltrinelli Red Gae Aulenti, Brutta con Marianna Aprile e Laura Formenti
Le date nuove (tutti gli orari sono da confermare):
24 settembre - Roma, Monk, Brutta con Giorgia Soleri
30 settembre - Bologna, Oratorio San Filippo Neri
2 ottobre - Biella, Giornata della Felicità
3 ottobre - Padova, La Fiera delle Parole
9 ottobre - Pisa, Internet Festival
17 ottobre - Napoli, Libreria Iocisto, con Marina Cuollo (questa posso dire che sarà di mattina)
5 novembre - Mortegliano (UD), LIBRI. Autori sotto tiro
19 novembre - Torino, evento organizzato da UDU Torino
20 novembre - Bologna, WomenxImpact (qui faccio uno speech di 20 minuti circa).
Vado a firmare le copie che restano. Ci risentiamo martedì prossimo!
Giulia