Giulia Blasi | Servizio a domicilio - C'è dei bei pezzi dentro
Questa settimana tutto a tocchettini, va così.
Mi sveglio, ed è morto Franco Battiato. È un pezzo della nostra vita che se ne va, sicuramente un pezzo della mia infanzia. Ne scriveranno meglio altre persone.
Invece: la cosa che avrei voluto scrivere nella newsletter di oggi l'ho scritta per Valigia Blu, ed eccola qui.
La sottorappresentazione della donne: al di là di Rula Jebreal e Propaganda Live – Valigia Blu — www.valigiablu.it Basata sui fatti. Aperta a tutti. Sostenuta dai lettori.
Aggiungo solo una cosa, breve: per me l'approccio è sempre questo. Anche quando sono dura, mi prendo la briga di criticare solo chi penso possa essere ricettivo alle critiche. Siccome sperimento ogni giorno in prima persona la fatica di cambiare modi di vedere e comportamenti, penso che si debba continuare a spiegare le cose finché i concetti non passano.
Propaganda Live è stato per anni un fortino di maschi pressoché inespugnabile. Ora le cose sono un po' cambiate, e possono cambiare ancora, lì e altrove. Rimane uno dei pochi programmi che riesco a guardare senza avere voglia di tirare cose al televisore, anzi, divertendomi. Ho fatto pure la tombola di Capodanno. Ma anche la tua squadra del cuore fa cazzate, ed è proprio perché è la tua squadra del cuore che glielo dici. Poi si va avanti.
Altra cosa che mi sento di segnalare perché è un lavoro bellissimo a cui sono felice di aver contribuito, questo pezzo di Giulia Siviero per Internazionale.
È vero che in Italia il #MeToo non c’è mai stato? - Giulia Siviero - Internazionale — www.internazionale.it Da qualche settimana se ne riparla. Molti dicono che il “movimento” sia morto o non si sia mai diffuso come negli Stati Uniti. Ma non è proprio così. Leggi
Fegatelli
Una cosa che ho fatto la settimana scorsa: farmi fotografare per un progetto bellissimo in cui tutte le altre sono stupende, quindi incrociamo le dita. Anche perché ho citato Lillo tutto il tempo, e mica solo Posaman: how do you say "Doppio Anagni contrito"?
Questa settimana ho letto due graphic novel arrivate fresche da Tunuè. Il primo è Morgana di Simon Kansara e Stéphane Fert, bellissimo dal punto di vista grafico e appassionante da quello della sceneggiatura. Il tema è quello già esplorato da Marion Zimmer Bradley ne Le nebbie di Avalon, ovvero: come appare il ciclo della leggenda arturiana visto da Morgana? Che personaggio è la potente e oscura maga allieva di Merlino, sorella di Artù? Kansara e Fert la vedono come una figura più feroce rispetto a quella pensata da Zimmer Bradley, più sensuale e animalesca e determinata a prendersi quello che è suo con ogni mezzo. L'ho suggerito ai miei studenti romani, ai quali penso di consigliare molti graphic novel, dato che studiano Graphic Design.
Il secondo, arrivato sempre da Tunuè, è Flamer. Mi è piaciuto di meno, forse perché la storia del ragazzino gay che arriva all'autocoscienza mi sembra già percorsa più volte. È anche vero che ognuna di queste storie compone un puzzle più grande e contribuisce a depotenziare l'idea che essere queer sia una cosa eccezionale. Non lo è, le persone queer sono dappertutto, e faticano meno in proporzione a quanta pressione subiscono da parte della loro comunità: il protagonista di Flamer, Aidan, è filippino-americano e cattolico, una combo veramente difficile. Lo vedo benissimo come libro per aprire una conversazione nelle scuole sul tema dell'omofobia.
Arrivato oggi, quindi non ancora letto (ma sembra bellissimo): Commando Culotte - Scorribande di genere nell'intimo della cultura pop, di Mirion Malle (L'Orma). Magari ne parliamo la settimana prossima.
Ma allora ci rivediamo in giro?
Insomma, pare di sì. Mercoledì 19 maggio alle 19.30 sono a Largo Venue (Roma) per un incontro del ciclo Scienza, sostantivo femminile. Con me c'è Emiliana Pinna, fumettista e attivista. Titolo dell'incontro: Diventare adulti con i femminismi.
Sabato 22 invece prendo un aereo all'alba e me ne vado a Catania, amore mio, per il Catania Book Festival. È una partecipazione a cui tengo moltissimo, non solo perché OMMIODDIO CATANIA, ma anche perché è saltata due volte causa Covid. E ci andrò da vecha muchacha imunizada, per citare Checco Zalone, perché la seconda dose di AstraZeneca la faccio il 20.
Vabbuo', dai, stoppala (cit.)
G.