Giulia Blasi | Servizio a domicilio - Dove sei stata, cos'hai fatto mai?
Una newsletter tardiva e un po' sbrigativa, perché il tempo non è mai abbastanza.
Prima di tutto, una comunicazione di servizio: la presentazione di oggi alla Libreria Lovat di Trieste è annullata per un mio problema personale. Ci rifaremo presto (e non ti preoccupare, non è niente di grave).
È stata comunque una striscia bella lunga. Giovedì mattina stavo già pensando a quante cose dovevo raccontare nella newsletter, e l'avevo mandata due giorni prima, il 23. Che poi è il giorno in cui ho tenuto una lezione all'Università Milano Bicocca che è finita con una chat di quelli in DAD esplosa, e non c'è stato tempo per parlare con tutte e tutti. Sono tornata in hotel, mi sono sdraiata un'ora di orologio, mi sono rimessa le scarpe e sono andata all'Alcatraz, dove Cosmo ha fatto il primo concerto davanti a gente in piedi dopo non so più quanto tempo. La foto non rende, ma è stato bello, e strano, ma più bello.
Il 24 ero già a Settimo Torinese, a chiacchierare con Marco Ardemagni in quel posto bellissimo che è Suoneria Settimo. Dopo di noi, Marina Senesi con l'adattamento teatrale del suo speciale televisivo Doppio taglio. Consigliato, se volete avere una visione d'insieme di come i media raccontano la violenza sulle donne: del resto, quale sia la mentalità l'abbiamo visto per l'ennesima volta nell'episodio di Greta Beccaglia, molestata in diretta da un tifoso fuori dallo stadio, che si è dovuta pure sorbire il paternalismo accondiscendente e minimizzante del collega in studio, e ora - per la sua e la nostra gioia - deve assistere allo spettacolo indecoroso dei suoi molestatori che frignano perché tengono famiglia, e si mettesse una mano sul cuore, egregia dottoressa. Non so come altro dirlo: magari je casca er cazzo.
Il 25 sono tornata a casa, il 26 ero all'Istituto Svizzero a parlare di futuro del lavoro, il 27 sono andata a Cagliari e il mood della serata lo riassume questa foto che hanno scattato dopo a me e Vera Gheno, che avevamo appena concluso un panel insieme che Aldo Cazzullo non avrebbe approvato.
Il 28 mi sono alzata all'alba, ma dall'altra parte del volo c'erano i miei nipotini, per cui va bene. Il 29 presentazione a Casarsa, dove la sindaca Lavinia Clarotto (mia amica d'infanzia) ieri mi ricordava come una persona divertente, mentre io di me mi ricordo che ero malinconica, ancorché molto performativa (e mi piaceva già far ridere la gente). Abbiamo ragione a metà. Lei comunque aveva una voce bellissima ed era la cantante migliore del nostro gruppo scout.
Torniamo a noi, perché mica è finita.
Annunciazio' annunciazio'
Chi mi segue sia sui social che qui lo sa, ma se te lo fossi perso: il 4 dicembre sono speaker a TEDx Unicatt, una partecipazione decisa talmente all'ultimo che non sono ancora neanche sul sito. I biglietti sono gratuiti e si trovano qui.
Il tema del mio speech non te lo anticipo, diciamo che è intuibile da una frase: "E se poi te ne penti?"
L'altra cosa bella è che posso finalmente dire che sono entrata a fare parte della squadra del quotidiano La Svolta, che sarà lanciato a breve. Ambiente, diritti e futuro sono i temi, e in zona diritti ci sono anche io. Non posso dire molto di più, ma questo è il mio ritratto disegnato da Felix Petruška.
Ho detto cose
Di interviste ne ho fatte tantissime, ma questa che mi ha fatto Giulia Mattioli per Moda e Beauty di La Repubblica mi piace particolarmente. Non so se sia leggibile fuori paywall, ma la metto qui lo stesso.
Giulia Blasi: "Rivendico il diritto alla bruttezza" - Moda e Beauty — www.moda.it Perché siamo così fissate col fatto di dover essere belle a tutti i costi? Se lo chiede Giulia Blasi, che nel suo ultimo libro 'Brutta' r…
Sempre su La Repubblica, un pezzo di Nadia Terranova proprio sul tema dell'individualità dei corpi, che inizia proprio con una citazione di Brutta.
Siamo tutte ugualmente imperfette - D.it Repubblica — www.repubblica.it La scrittrice Nadia Terranova riflette sul body positive: dividersi tra sostenitrici e critiche significa non riconoscere che la vita è una so…
Questa su The Wom, invece, si legge in chiaro.
Giulia Blasi: “La body positivity? L’ennesima pressione a cui sono sottoposte le donne” — www.thewom.it Che spazio può occupare una donna non attraente nella società di oggi? E quanto è centrale l'aspetto del corpo - o meglio, la paura di essere brutte - nella vita di una donna? Ne parla Giulia Blasi nel suo ultimo libro, Brutta
Sto vedendo
Ho cominciato a guardare su Amazon Video la serie La ruota del tempo. Non avevo grandi aspettative: da amante del fantasy, so che c'è un prima e un dopo Game of Thrones, un'opera così complessa, profonda, dolorosa e rappresentativa del funzionamento del patriarcato capitalista (sono disposta a difendere questa opinione con copiosi esempi) che è difficile sostituirla. E infatti La ruota del tempo non la sostituisce. È divertente, le scene di menare sono pazzesche, c'è forse - almeno fino qui - un po' troppo gender essentialism per i miei gusti (il Potere Unico a cui solo le donne possono attingere, mentre gli uomini impazziscono anche solo a toccarlo), ma Rosamund Pike si mangia ogni scena che la contiene con una naturalezza straordinaria. Le ho creduto quando l'ho vista fare la psicopatica dissociata Amy Dunne, le credo ora che interpreta la sacerdotessa Moiraine Damodred, Aes Sedai dell'Ajah Azzurra. Serie perfetta da guardare sotto la copertina sul divano. Non le chiedo molto di più.
Mi sto anche sottoponendo alla visione delle ultime due stagioni di How I Met Your Mother. Perché? Perché voglio vedere se la gestione del finale è terribile come ho sentito dire. Per farlo, però, ho dovuto constatare che è una serie invecchiata veramente male. Tanto per cominciare, sono tutti insopportabili tranne Marshall, fissati con i loro rituali perché hanno il terrore di crescere, incestuosi e anaffettivi (il ping-pong di Robin fra Ted e Barney è ridicolo), e in più la serie è percorsa da un sessismo terrificante di cui le donne protagoniste sono le prime complici, e poi sono tutti bianchi, una roba che a New York è verosimile almeno quanto i giganteschi appartamenti dei personaggi di Friends. Chi me lo fa fare? Non lo so (e infatti non ho ancora finito).
Scusa se sono stata un po' stringata, è un periodo in cui ho pochissimo tempo. Dicembre sarà migliore, promesso. Grazie per la fiducia.
Un abbraccio,
Giulia