Giulia Blasi | Servizio a domicilio - E la provincia ferma agli anni '80
Questa settimana: non molta roba perché ho avuto da fare. Però c'è mio nipote che impara a pronunciare lo schwa.
Approfittando di un impegno di semilavoro a Trieste, sono scappata dai miei per qualche giorno. Ne avevo bisogno, e mi sembra anche di essere più produttiva del solito, a parte quando i miei nipotini più piccoli decidono che ok, posso lavorare, ma poi mi interrompono ogni due minuti perché devono assolutamente mostrarmi una cosa di vitale importanza zia zia zia ascolta zia cosa fai zia cosa scrivi zia. Ne consegue che sto scrivendo questa newsletter di notte, perché era l'unico modo per riuscire a tenere il filo.
La cosa incredibile è che si picchiano tutto il tempo. Ridono e si menano. Per ore. Si levano le scarpe, salgono sul mio letto e se le danno ridendo come pazzi, con mosse di wrestling che Rey Mysterio scansate proprio. Dopo un po' vorrei che avessero un tasto "pausa", anche solo per ridurre il frastuono, ma sono veramente buffi e mi erano mancati tanto.
La sera in cui sono arrivata li ho raggiunti alla Sagra del Vino, che chi ha letto Brutta avrà visto descritta con sufficiente dettaglio. Non ci andavo da anni, non ero preparata alla valanga di gente che ci ho trovato, una folla come non l'avevo mai vista, gente in ogni dove, intorno alle giostre, davanti ai bar, sul Tagadà. C'è ancora il Tagadà. È sempre uguale a quando ci salivo io, nella seconda metà degli anni '80. Adesso però quello coperto di lividi per essersi fatto sbatacchiare contro la ringhiera di metallo è mio nipote Leonardo.
Un libro
A proposito di nipoti, questa settimana mi è arrivato a casa il primo volume - anche se "volume" non è la parola giusta: è un libro sottile sottile e quadrato - della collana curata da Vera Gheno per Effequ chiamata Scatoline. Nella prima scatolina c'è la parola Amicizia, scritta da Nicoletta Vallorani e illustrata da Sio: l'ho infilata in valigia e portata a fare un test drive con Davide, cinque anni e precoce lettore.
La lettura di Amicizia mi ha permesso di sondare la reazione di un bambino allo schwa, che è utilizzato (con discrezione) nel testo. Davide ha chiesto come si leggeva, ha ascoltato la spiegazione, ha pronunciato correttamente le parole in cui veniva usato e poi ha detto "Io questa lettera la butto via", per cui è andata così così. Però ha cinque anni e se non altro non mi ha attaccato un pistolotto a base di signoramia i problemi sono altri. Il libro gli è piaciuto moltissimo.
Ma ho anche dei difetti
Giovedì scorso ho partecipato al primo incontro di un percorso di empowerment dedicato alle dipendenti di un'azienda di servizi alle imprese. Lo chiamano "empowerment", anche se la struttura e i contenuti somigliano più a un percorso di autocoscienza che parte da concetti molto poco aziendali come "sorellanza", "persona" e "uguaglianza" (e ho ragione di credere che la dirigenza a maggioranza femminile sia un fattore rilevante in questa scelta). Prima del mio speech, che apriva un percorso lungo diversi mesi, ho sbirciato la bacheca su cui le partecipanti potevano scrivere, sotto le loro immagini, i loro interessi e i loro punti di forza. Ecco, diverse di loro alla voce "pregi" avevano appuntato dei difetti, dei limiti, addirittura degli aggettivi denigratori.
Erano un gruppo di ragazze davvero meravigliose, giovani, piene di energia e di voglia di comunicare e di scoprire sé stesse: eppure l'educazione che riceviamo noi femmine sembra impedirci di esprimere orgoglio per le nostre qualità migliori. Siamo addestrate a farci piccole, a mostrarci modeste, non sia mai che qualcuno possa trovarci esagerate. Io spero che all'altro capo di questo viaggio un po' di quella modestia sia stata abbandonata sul ciglio della strada.
Che noia Elon Musk
Però finisce sempre che ne parlo, e comunque Twitter gira e rigira non se l'è mica ancora comprato. La settimana scorsa su La Svolta ho provato a spiegare un po' perché i suoi piani dichiarati per il social sono destinati a farne una landa desolata.
Twitter, Elon Musk e la libertà di espressione — www.lasvolta.it La strategia annunciata da Elon Musk per la piattaforma minaccia di distruggere lo stesso valore che dice di voler proteggere - Leggi adesso su La Svolta
È una newsletter breve
Mentre mi leggi sarò a Trieste, dicevo, a incontrare un gruppo di studenti dell'Istituto Nautico. Questa è una storia divertente: la loro vicepreside (e insegnante d'inglese) è un mia ex compagna d'università. Negli anni ci siamo perse di vista, ma - miracoli di Facebook - ci siamo ritrovate e accordate per farmi incontrare i ragazzi delle sue classi. Essendo un nautico parliamo di un pubblico a prevalenza maschile, cosa che mi è capitata veramente di rado (anzi: forse è proprio la prima volta), per cui mi aspetto di divertirmi molto. Però mi tocca andare a dormire, se no domani chi si alza: fra casa dei miei e dove devo andare è un'ora e venti di macchina. La userò per ascoltare Indagini, il podcast de Il Post che purtroppo esce solo una volta al mese.
Ci risentiamo martedì prossimo!
Giulia