Giulia Blasi | Servizio a domicilio - È sempre il Giorno della Marmotta
Questa settimana: voler bene al Presidente, Sanremo che finalmente inizia, cose che ho ascoltato e visto.
Ciao, è martedì e sono di nuovo qua, e questo significa solo una cosa: che ho deciso di lasciare la newsletter dove sta. Quindi: newsletter il martedì, editoriale su La Svolta il mercoledì. Del resto, se la politica può decidere di rieleggere Sergio Mattarella, anche io mi sento autorizzata a non toccare niente. Domani è il Giorno della Marmotta, e come dire: ce ne eravamo accorti.
I sentimenti che proviamo per Mattarella non sono più nemmeno la classica stima, ammirazione, rispetto. Gli vogliamo proprio bene come a un papà, a uno zio, a un nonno. Quando ho capito che sarebbe stato rieletto, non ho pensato "Meno male" o "Che sollievo", ma "Che stronzi che siete a non lasciarlo riposare". Non è che non lo volessi più al Quirinale: l'ho proprio trovato ingiusto, deprimente, deludente. Per noi e per lui. E nemmeno la soddisfazione di vedere Matteo Salvini definitivamente rivelato come un politico di rara incapacità (e di avere assistito alla débacle di Casellati) hanno diminuito l'irritazione per lo sgarro fatto al Presidente. Ci sarebbero tante altre cose da dire, su questa storia, ma ci sarà tempo di dirle. Intanto, come promemoria, il mio editoriale della settimana scorsa. Ero stata fin troppo ottimista: speravo ancora che un Presidente diverso da quello uscente, alla fine, l'avrebbero trovato.
Addio Una Donna, non ci mancherai — www.lasvolta.it È durata poco ma pensiamo positivo: anche se al Quirinale salirà il solito Mosè, noi non potevamo fare di meglio - Leggi adesso su La Svolta
Oggi inizia Sanremo
Sanremo 2020 è per molte persone l'ultima volta in cui siamo stati felici senza saperlo. Poche settimane dopo ci avrebbero rinchiusi tutti in casa, e la cosa che ci aveva chiusi in casa non è ancora finita. Oggi il festival ricomincia, e con il festival ricominciano le polemiche (che non mancheranno, figurarsi) ma anche, diciamolo, uno dei pochi divertimenti collettivi di questo paese. Se da qualche anno a questa parte le canzoni sono tornate a essere più che ascoltabili lo dobbiamo in gran parte alla stessa persona a cui ogni anno rimproveriamo carrettate di sessismo benevolo: insomma ad Amadeus un po' gli si vuol bene e un po' ci fa incazzare.
Come ogni anno da non so più quanto tempo (2007?), anche quest'anno seguirò il festival twittando dal profilo Sanremo è Sanremo. Ormai è una tradizione.
E ovviamente anche quest'anno abbiamo ricevuto la benedizione del nostro nume tutelare. Non so se sia informato che la sua canzone è in esergo al mio ultimo libro, chissà, magari sì o magari no.
La cosa più divertente di seguire Sanremo in questo modo è che abbiamo la compagnia di due o tre profili di canadesi appassionati di Eurovision Song Contest, e che seguono il festival per sapere chi sarà la entry dell'Italia. Ovviamente a loro molte cose sono ignote, e parte dello spasso è proprio spiegargliele: in questo modo li abbiamo introdotti ai mostri sacri della nostra canzone, ma pure ai mostri e basta. Insomma, non vedo l'ora. Ho pure fatto la squadra di Fantasanremo, anche se non ho capito come si segnano i punti.
Due podcast
Ormai cammino quasi tutti i giorni fra i cinque e i sei chilometri al giorno. Un po' è salute: ero ferma da troppo tempo e mi sentivo appesantita, lenta, anche di testa. Un po', come raccontavo, sono riuscita a trasformare anche le camminate in momenti in cui in effetti lavoro, dato che al momento ascoltare podcast true crime è (per motivi che saranno chiari più avanti) lavoro. Gli ultimi due che ho sentito, The Teacher's Pet e Cold stagione 1, si somigliano molto fra loro: entrambi parlano di giovani donne probabilmente uccise dai loro partner, i corpi mai ritrovati. E anche se i due sospetti assassini hanno avuto un destino molto diverso, i punti in comune fra i due casi sono notevoli. Sia Lynette Dawson che Susan Powell erano vittime di violenza: fisica e psicologica la prima, solo psicologica (ma paralizzante) la seconda. In entrambi i casi, le comunità di riferimento hanno giocato un ruolo fondamentale nel tenere in scacco queste donne: il sospetto assassino di Lyn è stato protetto e coperto da una forma di complicità maschile profondamente tossica, mentre nel caso di Susan il problema è stata in larga parte la sua fede religiosa, che l'ha spinta a cercare di salvare un matrimonio con uno psicopatico narcisista incapace di provvedere a sé stesso, ma al quale pensava di essere unita per l'eternità nel Regno dei Cieli. Dai due podcast emergono due profili di uomini diversissimi ma anche molto simili, immaturi e bloccati in un'eterna adolescenza, succubi di altri uomini (per Chris Dawson, il gemello Paul; per Josh Powell, il padre, Steve), affetti da un senso esagerato della propria importanza, abituati a manipolare le persone per ottenere quello che volevano. Sono due storie raggelanti anche e soprattutto per la facilità con cui chiunque di noi ci può cadere dentro.
A proposito di camminate
Una delle cose che mi piacciono di più del mio quartiere e dei suoi dintorni è la street art che fiorisce di continuo sui muri. Questo panda rosso esiste da un pezzo, è di Dulk e l'avevo sempre fotografato da sotto: la settimana scorsa sono finalmente riuscita a vederlo quasi di fronte, fotografandolo dallo studio del dentista dirimpetto.
Questo invece sono stata così fortunata da vederlo in due fasi diverse della sua creazione. È sulla facciata dello stabile dove c'è il Trenta Formiche, chi frequenta il Pigneto avrà capito.
Ho (finalmente) visto
Fra domenica pomeriggio e lunedì a pranzo ho fulminato tutti e sette gli episodi di Omicidio a Easttown (orrendo e riduttivo titolo italiano di Mare of Easttown). Kate Winslet a parte - perché Kate Winslet è una divinità, sempre, anche da ferma - mi è piaciuta davvero molto. È su Sky, ho dovuto scorrere un pezzo dentro la sezione Box Sets, ma alla fine l'ho trovata. Ne valeva la pena.
Ci risentiamo martedì prossimo con un po' di date di presentazioni nuove.
Ciao!
Giulia