Giulia Blasi | Servizio a domicilio - Guarda un po' chi si rivede!
È passato quasi un mese e abbiamo un sacco di cose da dirci.
Ohi, ciao, come va?
Devo essere sincera, mi è mancata, la newsletter. Ma mi ha fatto anche bene liberarmi di tutte le scadenze, nei limiti del possibile, ed esistere solo in forma di entità senziente intenta a leggere sdraiata da qualche parte. Ovviamente nel mondo è successo di tutto, in queste settimane di silenzio, ed è stato un bene anche non parlarne. Osservare, assorbire il più possibile. Rifuggire la performance. Quando è in corso un dramma, il mondo può fare tranquillamente a meno dei nostri sentimenti.
Vabbe'. Parliamo di cose belle (o quantomeno: belle per me)? In ordine cronologico...
Da oggi "Brutta" è disponibile in preorder!
L'avevo anticipato nell'ultima newsletter prima della pausa estiva: Brutta esce in libreria il 14 settembre, è il mio nuovo libro, ed è una collezione di microsaggi/monologhi sul tema del corpo e del nostro terrore di essere definite - o di sentirci - brutte. Un terrore che non risparmia neanche le belle, a quanto vedo dai post di Miriam Leone su Instagram.
La faccio breve: oggi si apre il preorder, se lo compri adesso ti arriva a casa o nel tuo lettore ebook il 14, ma se il preorder va bene poi i librai ne ordinano di più, quindi "fammi fare i soldi come i rapper che poi dividiamo" (cit.) Scherzi a parte, sono molto emozionata.
Puoi già prenotarlo qui:
E poi, e poi, e poi sarà come morire
A me girare piace un sacco, ma mi stressa pure, perché ho l'entusiasmo di un golden retriever e la pigrizia di un soriano, e le due cose confliggono. Per cui sono tutta felice quando arrivo nei posti e vedo la gente e mangio e bevo (soprattutto: mangio) e parlo (dopo aver mangiato, se no non dico cose molto sensate), ma viaggiare mi stanca un casino. Vabbe', chissenefrega, andiamo al "dove sono nelle prossime due-tre settimane".
Il 4 settembre sono a Bari per un incontro organizzato nell'ambito dell'iniziativa Bari Social Book. Più informazioni qui.
Il 13 settembre, al Monk di via Giuseppe Mirri (Roma) presento il libro di Francesco Costa intitolato Una storia americana. Sì, è la vigilia dell'uscita del mio, ma quando ci siamo messi d'accordo con Yuri del Monk mica lo sapevo, e comunque è una vita che voglio chiacchierare con Francesco Costa con calma, quindi è una gran cosa.
Il 14 spero di bere. Molto.
Il 17 via a Parma per Re/Sister!, una manifestazione organizzata dalla Casa delle donne di Parma. Come si vede dall'immagine qui sotto, sono in compagnia di alcune fra le mie persone preferite. Ore 18.30 al Parco I Maggio.
Il 18 da Parma vado a Reggio Emilia (a questo punto, penso, rotolando) per Internazionale Kids, per parlare di nuovo di femminismo, ma questa volta con un pubblico di taglia più corta. Due incontri, tutti e due a mezzogiorno al Chiostro grande, titolo: "Abbiamo tutti bisogno di femminismo".
Poi torno a casa. Per qualche giorno. Il tempo di fare la lavatrice. Ma per ora basta.
Il ritorno di #votafemminista
Per ora è un appuntamento solo, perché settembre è già pieno e non me la sento di fissarne altri, ma non si sa mai: l'1 settembre alle 18.00 (quindi: domani, se mi leggi fresca fresca) faccio un #votafemminista sul mio profilo Instagram (@lagiuliab, se non mi segui) con Marta Bonafoni, consigliera alla Regione Lazio nonché (per farla breve) donna che ha contribuito in maniera determinate a salvare Lucha y Siesta dallo sfratto. Si parlerà di un sacco di cose, fra le quali...
...questa:
Come si sarà capito, alle amministrative romane ho deciso di dare il mio appoggio (e il mio voto) a Roma Futura, una lista civica a sostegno di Roberto Gualtieri con Giovanni Caudo come capolista. So che può sembrare paradossale, ma il fatto che il capolista sia un uomo non impedisce a questa lista di essere l'unica a potersi dire davvero (e ufficialmente) femminista. La quasi totalità delle persone con cui ho interagito nelle settimane in cui stavo cercando di capirci qualcosa (e per l'ennesima volta ho deciso che no, candidarmi a un'elezione non è la cosa mia: ma lo fanno alcuni amici e amiche, e la cosa mi fa molto piacere) sono donne e femministe. Chi vive a Roma e vuole votare a sinistra, ha una lista per farlo. Non sto a dire il sollievo, penso si capisca.
L'incontro di presentazione si tiene il 4 settembre a Piazza Vittorio. Io ovviamente non ci sono (perché ero già impegnata a Bari), ma chi c'è e vuole partecipare e scoprire qualcosa di più sulle candidature e il programma può andarci. Mica tutti sono come me che penso di poter essere nei posti e invece negli stessi giorni sono in altri posti, gesumaria settembre non è neanche iniziato e ho già bisogno di una badante. Ci sarà sicuramente anche Elly Schlein, che non devo spiegare chi sia.
L'evento Facebook è qui.
Letto, visto
Dall'ultima newsletter ho terminato Le amazzoni di Manuela Piemonte, che è un libro davvero anomalo, e per questo spiazzante. Ambientato durante il fascismo, è la storia di tre sorelline spedite dalla Libia - all'epoca soggetta all'occupazione italiana - in colonia sulla costa toscana. Le colonie dell'epoca, con la pretesa dell'aria buona e del mare, servivano a cementare la propaganda fascista nelle menti dei giovani italiani. A pochi mesi dall'arrivo di Sara, Angela e Margherita, in Europa scoppia la guerra e le tre bambine rimangono intrappolate con le loro compagne nell'edificio che sarà la loro casa e la loro prigione per gli anni a seguire. La caratteristica di Le amazzoni è che tutta l'azione di guerra rimane fuori campo, e viene raccontata solo attraverso i titoli di giornali sempre meno trionfanti e sempre più arresi: quella narrata nel libro è la guerra delle bambine, affamate, spaventate, traumatizzate, separate dalle famiglie, costrette a crescere prima del tempo, amiche e rivali.
Visto: era estate, avevo voglia di niente (cit.), mi sono vista Generazione 56k ed è stato come mangiare una fettona di cocomero dolce e freschissimo. La parte nostalgica su di me ha pochissima presa, dato che negli anni '90 ero già all'università, ma la commedia romantica funziona che è una bomba fino dalle prime scene. Una serie che non ti chiede niente e ti dà tutto quello che ti serve. Ho anche recuperato un terzo della prima stagione di Nudes, che avevo lasciato indietro, ma non sono convinta. Mi sembra una Skam con meno idee, una recitazione a tratti molto più forzata, personaggi meno approfonditi e un intento pedagogico evidente, quindi l'ho mollata. Per me è un no.
Altre cose che ho letto: Heatstroke di Hazel Barkworth (bella idea ma scrittura un po' laboriosa; per tutte le prime venti pagine pensavo fosse ambientato in Florida, da come parlava del caldo, poi viene fuori che è il Surrey e la temperatura saranno sì e no 28 C°) e ora sono circa a metà di The Little Stranger di Sarah Waters, sempre per la serie "io gli horror no ma i romanzi gotici sì avoja keep 'em coming".
Troppo lunga? Eh, non ci si sentiva da un po'.
A martedì prossimo!
Giulia