Giulia Blasi | Servizio a domicilio - Il giorno dopo è un giorno nuovo
Questa settimana si esce un giorno prima, il motivo non ce lo dobbiamo dire.
Ciao,
Forse oggi hai paura.
Non sono qua a rassicurarti, è giusto avercela. Che questo governo duri sei mesi o cinque anni, basta pochissimo per fare danni enormi alle persone più deboli. I crimini d'odio aumenteranno, come hanno già fatto durante la campagna elettorale. È un momento difficile, e non solo sul fronte dei diritti: chi dovrà prendere in mano il governo del paese deve vedersela con una crisi economica e internazionale di portata disastrosa, e fra la campagna elettorale - con le sue promesse fantasiose e le sue urla - e la pratica politica e amministrativa c'è una bella differenza.
Il grosso del problema è nel potere dei simboli, in questo caso quello del disciolto partito fascista che trionfa alle elezioni, legittimando di fatto la tracotanza di certi avanzi di ventennio. Gente non proprio tranquilla, gente che picchia, aggredisce, uccide. Quella cosa lì andrà a peggiorare, di sicuro, insieme alla condizione dei poveri, delle donne non borghesi, delle persone LGBTQ e in generale di chiunque non possa comprarsi i diritti con moneta sonante, o non sia protetto dal potere.
Molta gente sarà demotivata e depressa. Smetterà di lottare. Accetterà la nuova condizione, andrà via dal paese oppure semplicemente si chiuderà in un mondo in cui non vede e non sente nulla, almeno finché le conseguenze della malapolitica non verranno a mordergli le chiappe. Un po' di gente, invece, comincerà a lottare adesso: ricordo bene che l'inizio del mio interesse per la politica coincise con la discesa in campo di Silvio Berlusconi, nel 1994. Ero grande, avevo già compiuto ventun anni, ma fino a quel punto avevo votato con un po' di superficialità, mai a destra ma comunque senza badare troppo ai programmi. Nel 1994 ho finalmente capito che la situazione era seria, e anno dopo anno l'attenzione con cui seguo le vicende politiche del paese è aumentata.
Forse anche questa volta sarà così. Anche questa volta ci saranno persone, donne e uomini ma anche ragazzi e ragazze, che capiranno che certe lotte non si sono mai fermate. Che ogni tanto il piano della corsa si inclina e si fa più fatica, che il peso da portare aumenta e anche il pericolo, ma c'è gente che non ha mai smesso. Gente che ha sempre lottato e che aspetta rinforzi. Perché è vero, oggi è tutto più brutto e rabbioso e nostalgico di tempi cupi, e il futuro è una chiazza buia che ci lambisce i piedi, ma non c'è mai stato un momento in cui tutto andava bene e non c'era motivo di smettere di combattere. Si continua, ogni giorno, con più tenacia e più tigna e più volume e alzando la voce e rischiando di sbagliare, perché la paura non ce la possiamo permettere e perché viviamo ora, qui, adesso. Ed è ora, qui e adesso che dobbiamo essere presenti.
È sempre stato faticoso, lo sarà di meno se saremo di più. Lo dico da anni, e vale sempre. Anche se la stanchezza aumenta e la colite ci distrugge e il torcicollo ci devasta, dobbiamo continuare. Niente di bello è mai successo per magia, e non si impara a nuotare sguazzando dal lato poco profondo della piscina.
Non so se questa canzone sia quella giusta, ma è la prima a cui ho pensato per chiudere questa parte. E allora va bene così.
Sto leggendo
Il secondo volume della serie La Dorsale di Maria Gaia Belli esce a novembre, ma siccome quelli di Effequ mi vogliono bene me l'hanno mandato prima. Se ti è piaciuto il primo, nel secondo finalmente le vicende dei protagonisti cominciano a intrecciarsi, e mi pare che la cosa più interessante, oltre alle riflessioni su questioni di classe sociale c'è anche uno studio interessante e per nulla pedagogico delle dinamiche di abuso nei rapporti, e di come i traumi personali possano spingerci verso rapporti distruttivi, perché la violenza ci fa sentire vivi. E c'è anche un personaggio molto più bello e interessante di tutti gli altri, leggendolo non si farà fatica a capire quale.
Poi certo, ci sono i draghi, ma l'avevo detto l'altra volta.
Sto guardando
Partiamo dal fatto che ho visto un pezzo di Wanna mentre facevo la valigia, poi sono andata a dormire; ho provato a ricominciare e mi sono addormentata; insomma, non l'ho ancora visto, mi sembra interessante ma non sono riuscita a metterci la testa.
Mi sono invece bevuta mentre aspettavo gli instant poll i tre episodi di The Real Bling Ring: Hollywood Heist, la storia della gang di adolescenti raccontata poi (in maniera molto deformata ma divertente) da Sofia Coppola in Bling Ring. È un documentario che gioca sulle sottigliezze, sulle pause, sulle inquadrature per comunicare il punto di vista di chi l'ha girato, ed è un ritratto impietoso da cui però Alexis Neiers (che nella vulgata è diventata la capobanda senza esserlo mai stata) esce meglio degli altri. Soprattutto, ne esce meglio di sua madre.
Altra cosa che ho cominciato ma non ho ancora finito (si capisce che ultimamente uso le serie TV per decomprimere), Under the Banner of Heaven, che sta su Disney+. Gli ingredienti sono quelli delle cose che mi interessano: religioni, patriarcato, omicidi poco chiari. La differenza rispetto ad altre storie di questo tipo è che qui le vittime non sono assenti: Brenda, giovane sposa, ragazza ambiziosa e mormona perfetta, viene raccontata in flashback per tutto il tempo, è viva e presente. E la comunità mormona viene raccontata, per una volta, non solo per le sue ombre ma anche mostrando quello che la fa davvero funzionare, vale a dire il senso di fratellanza e sorellanza che la anima e che fa sì che nessuno sia mai davvero solo.
Le date
Quella con la colite da stress sono io, quindi le date annunciate sono sempre queste:
l'1 ottobre sono a Cremona per TEDx Cremona, dove non parlo ma conduco.
il 7 ottobre invece porto Brutta a Valdagno (VI). L'incontro è alle 20.30 a palazzo Festari.
Stay golden,
Giulia