Giulia Blasi | Servizio a domicilio - Il rischio di diventare un santino
Questa settimana: The Dropout, un libro che mi sta facendo dormire scomoda, uno molto utile e bello, e un po' di date.
Dopo settimane di newsletter lamentose, eccone finalmente una in cui succedono cose! E siccome le cose che succedono sono tante, andiamo.
"The Dropout" e il culto dello psicopatico
La storia di Elizabeth Holmes non è molto nota in Italia, mentre in America ha destato enorme scandalo e provocato conseguenze di lungo termine ben al di fuori e al di là del caso stesso. In breve: Holmes ha lasciato Stamford ("dropped out") a diciannove anni per fondare una start-up, Theranos, che avrebbe dovuto produrre macchine in grado di analizzare campioni di sangue minuscoli e diagnosticare in brevissimo una molteplicità di patologie. Le macchine non sono mai davvero esistite, ma nel frattempo lei aveva ricevuto finanziamenti milionari, e ora è sotto processo per truffa. Rischia fino a vent'anni di carcere.
La storia, come dicevo, è talmente celebre da essere stata raccontata in un podcast di grande successo, intitolato The Dropout, e di una serie che porta lo stesso titolo, basata sul podcast e prodotta da Disney+. La protagonista è Amanda Seyfried, impegnata in una prova da attrice a livelli olimpionici: interpretare Holmes è complicato perché lei è complicata, sia come personaggio che come persona. Una truffatrice, probabilmente, ma anche una persona che vive sul crinale fra fragilità e spietatezza, nonché il prodotto di un'élite americana ossessionata dallo status e disponibilissima a farsi turlupinare da una ragazza giovane, bionda e graziosa che riconosce come figlia. Se Elizabeth Holmes è riuscita ad arrivare fin dove è arrivata è per un complicato incrocio di fattori: classe sociale, assenza di scrupoli e della più elementare empatia, manipolazione (operata da lei sugli altri, e operata su di lei dal compagno, Sunny Balwani) e anche, in maniera non trascurabile, un certo senso di colpa delle classi dirigenti verso le donne, dettato da un'interpretazione superficiale del femminismo. The Dropout - come molte storie di imprenditoria - sembra anche confermare la tesi che il successo nel capitalismo sia legato all'esibire tratti della personalità psicopatica. Cioè: non è che lo psicopatico riesca nel capitalismo perché nessuno si accorge che è psicopatico. È proprio il suo essere psicopatico a renderlo il candidato ideale al trionfo nel capitalismo. L'assenza di emotività, la freddezza, la capacità di manipolare il prossimo, la disponibilità a cambiare casacca e ad accordarsi con chiunque ti faccia l'offerta migliore, tutta roba che viene regolarmente applaudita al grido di "grande imprenditore!", "genio!" e via dicendo. A margine, ma neanche tanto: lo spettacolare fallimento di Holmes ha reso e rende tuttora più difficile per le donne farsi finanziare imprese nel settore tecnologico.
Seyfried, come dicevo, è pazzesca. La sua Elizabeth Holmes è mille cose insieme: determinata, goffa, inadatta, seducente, dura, insicura, anaffettiva e affamata d'amore. A tratti, la somiglianza nello sguardo e nel tono di voce è quasi inquietante. Notevole anche Naveen Andrews (Sayid di Lost, per chi ha buona memoria) nel ruolo di Sunny, un personaggio a dir poco inquietante fino dalla sua prima apparizione sullo schermo.
Contro i role model
Sto leggendo Idol di Louise O'Neill (e siccome so quanto mi fa stare male Louise O'Neill ho già messo in coda Camera single di Chiara Sfregola, ci tornerò) e non sto neanche a metà, quindi non so dire di cosa parli davvero questo libro. Conoscendo l'autrice, è impossibile dirlo con certezza fino all'ultima pagina. Alcuni temi, però - la memoria, la percezione, il consenso, la precarietà della reputazione in un mondo in cui siamo costantemente esposti alle conseguenze dei nostri errori e delle nostre contraddizioni - sono già chiari. E uno su tutti mi mette angoscia. La protagonista, Sam, è diventata una sorta di guru dell'auto-aiuto scrivendo libri sulla sua vita e sul suo processo di guarigione dalla tossicodipendenza. Molta della sua produzione è autobiografica, e il suo pubblico sono ragazze giovani che pendono dalle sue labbra e ricavano grandi benefici e motivazione dalle sue parole. O'Neill racconta tutto dal punto di vista da Sam: la gratificazione per quell'attenzione, ma anche l'amore e il senso di responsabilità per il suo pubblico, la monetizzazione della loro devozione e la fatica di vivere costantemente esposte (e il rischio collegato di esporre altre persone allo stesso tipo di attenzione). È un romanzo che racconta, in maniera molto diretta, sia il rischio di diventare un santino sia il rischio di affidarsi a un santino. Mi sta facendo dormire molto scomoda, ed è per questo, Louise mia, che ti voglio tanto bene.
Ancora libri?
Ne avrei parecchi ma ne segnalo solo uno: il nuovo Cose spiegate bene de Il Post, questa volta sulle droghe. Perché questo paese ha bisogno di andare oltre i moralismi e la disinformazione, deve superare l'appiattimento del discorso conseguente ad anni di dominanza di Muccioli nella gestione delle dipendenze. Tra gli autori del libro, fra l'altro, c'è anche Fabio Cantelli Anibaldi, ex capo dell'ufficio stampa proprio di San Patrignano e attuale vicepresidente del Gruppo Abele. Chi ha visto SanPa (documentario abbastanza incredibile, lo trovate su Netflix) se lo ricorda per la sua straordinaria onestà intellettuale nel ripercorrere i suoi trascorsi e la storia della sua dipendenza.
Ci vediamo?
Era un po' che non facevo date in giro, anche a causa di un certo sovraffollamento lavorativo, ma sabato 28 sono a Pontedera (PI) per Ponte di parole. Trovate tutto qui, incluso il tema del mio incontro, che è "Rabbia".
Il 13 giugno alle 16.30 sono a Roma per il Festival Architettura Roma, con un incontro sul tema delle città femministe.
Il 18 giugno sono a Scandiano (RE) per FestivaLOVE, mentre il 24 sono in Valpolicella, all'Hotel Gran Can di San Pietro in Cariano per un evento in cui leggerò dal vivo alcuni brani di Brutta, scelti fra quelli che fanno più ridere, perché abbiamo un sacco bisogno di ridere, mi pare.
L'8 luglio invece sono a Scanno per Ju Buk Festival: il mio incontro è alle 17.30. Il 15 luglio invece sono a Follonica (GR) per Grey Cat Street Club.
Le date di settembre e ottobre, un'altra volta (ma ci sono!)
Ci risentiamo martedì prossimo.
Giulia