Giulia Blasi | Servizio a domicilio - Una festa del secolo scorso
Questa settimana: ho compiuto gli anni, tanti auguri a me. E ora parliamo di cose serie.
Ieri ho compiuto cinquant'anni, e no, non so come sia successo ma eccoci qua.
Ho celebrato il genetliaco con quattro giorni a Dublino, dove non ero mai stata, e dove spero di tornare sempre. Questa sarà, quindi, una newsletter breve, perché ieri ho deciso di non lavorare e oggi ovviamente devo fare tutto quello che non ho fatto ieri, ma per vedere un po' di foto di me che girello per Dublino, e di Dublino in generale, puoi andare qui e qui.
Ieri sera, a dieci anni esatti dall'ultimo compleanno che ho festeggiato in un posto con della gente e per la prima volta da quando sto a Roma, ho chiamato un po' di amici e ci siamo bevuti del vino nella mia enoteca preferita. È stata una serata bellissima, una festa del secolo scorso in cui nessuno ha fatto foto, la gente chiacchierava con altra gente mai vista prima, ci sono stati scambi di numeri di telefono e contatti Instagram, e ho avuto la conferma del fatto che il mio lungo lavoro di costruzione della mia nicchia in questa città è completato. I posti non ti appartengono mai completamente finché non puoi chiamare la gente la mattina per la sera e quelli vengono a brindare con te per il tuo compleanno, portando perfino dei regali.
Due cose che faccio oggi e domani
Oggi alle 19.00 è il mio turno nella serie delle Dieci lezioni di "un certo genere" de Il Post. Parlerò di femminismo quotidiano, vale a dire di come portare i femminismi e le loro filosofie nelle nostre vite di tutti i giorni. È un tema che mi sta molto a cuore e che forse diamo un po' troppo per scontato: i risultati si vedono quando partono gli osanna all'elezione di Una Donna a un'alta carica dello Stato, a prescindere dalla donna. L'idea che abbiamo di femminismo è ancora troppo legata al trionfo individuale, ed è perché dei femminismi vediamo solo il lato che ci viene venduto dai media mainstream. Oggi provo a mettere qualche puntino sulle tre "i" della parola.
Domani, invece, modero un panel molto interessante e aperto alla partecipazione pubblica, organizzato da Capgemini e Carrefour nell'ambito dell'iniziativa 4weeks4inclusion. Il tema è "Le questioni di genere riguardano anche gli uomini", e come prevedibile ci sarà Lorenzo Gasparrini, ormai un pilastro del discorso sul femminismo vissuto dai maschi, e Giusi Pacilli dell'Università di Perugia. Ci si registra qui.
#freenotfreezed: ActionAid contro la violenza
Quando mi sono liberata dalla violenza, il mio obiettivo è stato trovare subito un lavoro per poter mantenere mia figlia. Ho accettato di lavorare in un ambiente ostile e discriminante, in cui chiedere orari flessibili in quanto madre single è impossibile e dove devo accettare un contratto poco chiaro e svantaggioso. Sogno un lavoro libero dagli abusi, in cui potermi sentire realizzata e rispettata. Ma non avendo un supporto adeguato dallo Stato, le esigenze economiche mi costringono a tenermi il lavoro che ho e lasciare il mio sogno chiuso in un cassetto. – Samantha T.
Quella che leggi qui sopra è una delle tante testimonianze di donne uscite dalla violenza che però faticano a rientrare in società, perché la politica - a prescindere dal colore - è da sempre sorda alle nostre necessità. Novembre è il mese dedicato al contrasto della violenza contro le donne e le ragazze, un fenomeno che esiste ma che viene puntualmente trattato come se ogni caso facesse storia a sé, e ogni uomo che aggredisce, picchia o uccide la compagna fosse isolato, e non parte di una cultura che facilita quella violenza. ActionAid ha lanciato oggi la campagna #freenotfreezed, che si prende una piccola licenza poetica con la declinazione di un verbo irregolare per segnalare l'incongruenza fra quello che i governi dicono di voler fare e quello che effettivamente fanno per liberare le donne dalla prigionia dell'abuso.
Puoi scoprire la campagna e firmare la petizione qui.
Per questa settimana è tutto. Ci sentiamo la prossima!
Giulia