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Avatar di Tostoini

Non vedo un gran senso in questa operazione se non avere intaccato un altro pezzettino nella fiducia dei network di persone a cui ci si affida per trovare delle fonti valide e affidabili (perché sapere tutto, verificare tutto, approfondire tutto è materialmente impossibile per chiunque, ed è inevitabile e anzi auspicabile affidarsi a degli esseri umani che conoscono una data area per aiutarci a navigare il mare di informazioni disponibili) e aver prodotto un gioco combinatorio che non produce niente di nuovo in termini di output di pensiero se non quello che c'era già nelle fonti (differenza abbastanza cardinale tra quello che succede quando un mix di fonti vengono filtrate dall'esperienza di una persona o passano in un dataset). Insomma un épater les bourgeois che dura il tempo della nostra attenzione ma le cui piccole crepe fanno danni molto più a lungo.

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Avatar di Francesco D'Isa

Ciao Giulia, sono Francesco D'Isa. Sono anni ormai che per molto di ciò che scrivo uso anche le AI, sono uno strumento molto utile e me ne sto occupando seriamente da tempo. Non per questo ciò che scrivo è meno mio, ovviamente. Dipingere la scrittura con utilizzo di AI come priva di autore (o, peggio, con l'AI come autore) è una descrizione estremamente inesatta e semplicistica del processo, che converge verso il cliché che basti un prompt ed ecco che arriva il libro per magia. "Ipnocrazia", coi suoi pregi e difetti, lo ha scritto Colamedici (e in effetti si riconosce persino il suo stile/temi). L'autore non ha buttato lì un prompt e fatto rigurgitare un libro – cosa ripeto tecnicamente impossibile, con una qualità analoga – ma semplicemente, come moltissime persone, ha integrato un nuovo strumento nella sua prassi di scrittura. Anche dizionari e libri sono supporti per la scrittura, ma non scandalizzano nessuno. In merito consiglio un bel libro "Teoria LEtteraria per robot" di Dennis Yi Tenen.

EDIT: Qui la mia analisi del caso "Xun", per chi volesse un parere più approfondito: https://www.theitalianreview.com/ipnocrazia-o-della-credulita/

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