La settimana scorsa non ho avuto tempo di scrivere la newsletter, perché per una volta ero a fare una cosa bella che non aveva a che fare con il lavoro, ma solo con il piacere di stare lontana dal lavoro: sono andata, come ogni anno dal 2006, al Primavera Sound di Barcellona. Ogni anno, fra la fine di maggio e i primi di giugno (a cavallo della Festa della Repubblica, e non è un caso: gli italiani costituiscono circa il 30% del pubblico del festival) molliamo tutto e partiamo per trascorrere cinque giorni fra un palco e l’altro, ad ascoltare artisti che conosciamo e altri che scopriamo in quel momento.
Quest’anno, il tempo che avrei voluto dedicare alla newsletter è stato assorbito da un pezzo che ha finito per girare parecchio, in cui sono partita dal femminicidio di Giulia Tramontano per parlare di come la violenza viene usata per controllare le donne. Ce l’avevo già in testa quando ho visto suonare Le Tigre al palco Ron Brugal la sera del primo giugno, da cui la citazione in coda. Ci ritornerò, non ho finito di parlare di questo argomento.
Al festival mi sono anche vista un pezzo del concerto dei Måneskin. All’annuncio della loro presenza su uno dei palchi principali di un festival nato dall’indie rock, un po’ di gente ha fatto polemica. Avendoli visti (avendone visto meno di metà, poi, perché alle due iniziava Rosalía nella zona simpaticamente nota come “Mordor”, quindi bisognava prendere i piedi e andarci) posso dire con grande onestà che ci stavano tutti. Uno, hanno una pacca paurosa (dimostrata fino dai primi minuti, quando sono partiti con una schitarrata interrompendo Kelela, che avendo avuto problemi tecnici si stava allungando oltre i limiti del suo set nel palco accanto). Due, suonano davvero: quella pacca non è solo volume, è anche una notevole abilità tecnica. Tre, tengono il palco in una maniera invidiabile, si danno, si buttano, si fanno toccare, il concerto finisce per essere una sorta di rito orgiastico collettivo che travalica la distanza di sicurezza posta dagli organizzatori del festival. Poi chiaro, io ascolto altre cose, ma in quella mezz’ora li ho trovati perfettamente inseriti nel contesto e ho capito meglio il successo che stanno avendo a livello internazionale. Non è che so’ boni (e so’ boni, ma mica glielo dico io, glielo dice lo specchio), è che dal vivo spaccano.
Le mie cose preferite del festival, per il resto: ok Rosalía, ok Depeche Mode, ok pure New Order anche se hanno l’aria di gente che preferirebbe stare a guardare i cantieri, molto ok Gilla Band (visti al Paral-lel 62 domenica sera) e Japanese Breakfast, ma per me la sorpresa è stato quel patatone di Fred Again, dal quale non mi aspettavo niente di niente e che invece mi ha fatto divertire da pazzi. Elettronica da dancefloor con la cassa brutalona, ma divertente e intelligente. Skrillex, che suonava subito dopo, è stato interrotto dall’incendio dell’americana che reggeva le luci sopra la sua testa: se n’è accorto lui, si è fermato e ha detto: “Ma quello è fuoco? Oh, non sembra sicuro.” Da lì: estintori spruzzati a vanvera prima di capire che l’americana andava abbassata, americana abbassata, a quel punto erano le tre e mezza di mattina e ho pensato che avevamo già fatto il pieno di emozioni, e ce ne siamo andati. (L’incendio sembrava essere stato causato da un fischiabotto orientato male: belli, i fischiabotti, ma attenzione!)
Insomma, la newsletter è questa, più o meno. Ci rifacciamo la settimana prossima, perché nel mezzo succederanno molte cose.
Tipo:
Il 15 giugno sono a Parma a parlare di Scintilla nel buio. L’incontro è in piazzale Picelli alle 18.30, modera Caterina Bonetti. Ingresso libero, stiamo all’aperto, al massimo portati l’Autan.
Il 16 da Parma vado a Mare di libri: l’incontro a cui partecipo si terrà alle 18.00 al Teatro degli Atti, e condivido il palco con Vera Gheno. Il tema è “1 parola 2 generazioni”, e la nostra parola è “Parità”.
Il 17 torno e c’è Music in the Gaps, in cui modero un panel sulla rappresentazione e la diversity. 18.30 a Roma, al Monk, dettagli qui.
Il 22 giugno invece sono a Catania per Women in Charge on Tour, che è una manifestazione itinerante dedicata alle donne e al lavoro. È un evento di networking, per cui ci si può registrare nelle varie tappe.
C’è in arrivo anche un’altra novità, l’ultima prima di un po’ di pausa e di estate che spero di dedicare alla scrittura. Ci aggiorniamo.
A… boh? Martedì prossimo? Probabile.
Giulia
Sapendo che verrai a "Mare di libri", il nostro amico di Rimini chiede se hai informazioni sulla statura di Vera Gheno, onde preparare per tempo la battuta.
Credici o no, stavo appunto cercando la tua news, pensando “ma che non l’ha scritta?” 😀