L'ultima prima di Natale
Questa settimana: procrastiniamo insieme, un po' di Costituente, un classico che ritorna sempre, e qualche idea regalo che proprio non ti aspettavi.
È tornato il sole dopo giorni e giorni e giorni di clima degno de Il Corvo, con l’aggiunta inquietante che se a Milano fa freddo perché è dicembre, a Roma sabato e domenica stavamo intorno ai 18 C°, e c’è ancora qualcuno che sostiene che il cambiamento climatico non esiste. È la settimana di Natale, ovvero la settimana in cui tutti cominciano a dire “Ne parliamo nell’anno nuovo”, una delle due festività nazionali di noi procrastinatori.
Le riunioni della Costituente proseguono: ne ho una giusto oggi, un sottocomitato, che sono quelle che preferisco perché meno dispersive delle plenarie. Si sta verticali su un tema, e io ormai il mio tema dentro il tema l’ho scelto: l’autodeterminazione. Non è banale come si pensa, perché un conto è dirsi a favore e un conto è dettagliare quel valore spacchettandolo: autodeterminazione significa diritto all’aborto (e non concessione, come ora), significa che le persone trans e non binarie devono poter scegliere come vivere e come presentarsi ed essere tutelate dalla legge contro ogni discriminazione derivata dal loro non allineamento al binarismo di genere, significa poter morire con dignità e senza dover implorare o far arrestare Marco Cappato. Non sono valori su cui a sinistra (e nei femminismi, purtroppo) ci sia un allineamento consistente, ma tutto sommato penso sia la collina su cui andrò a morire. Spero di essere abbastanza convincente.
L’eterno ritorno del classico
C’è una cosa da dire su L’amante di Lady Chatterley, ed è che come lo filmi lo filmi è sempre una storia bomba, perché è una semplice storia d’amore che funziona anche se la spogli di tutte le implicazioni socio-psicologiche. Come del resto lo sono spesso le grandi storie d’amore in narrativa. Questa, in particolare, continuiamo a ricordarla più per lo scandalo (e relativa censura: vera, di Stato) del testo originale che per la portata rivoluzionaria del suo contenuto. Il sesso di Lady Chatterley e Mellors non è particolarmente estroso o perturbante, se non perché rappresenta un rarissimo caso di sguardo maschile che si posa su una donna riconoscendone la capacità di provare ed esprimere desiderio, e la legittima dandole felicità prima e libertà poi, e non sciagura (come accade invece alle “donne di troppo” di George Gissing o alle eroine tristi di Edith Wharton). È lì, in quel riconoscimento che anche oggi fatichiamo a ottenere, che sta il vero scandalo per l’epoca e la vera rivoluzione culturale. Per trovare un analogo bisogna aspettare gli anni ‘70 e Paura di volare.
(Seguono spoiler, ma siamo seri: è un classico, sappiamo tutti cosa succede.)
Il film uscito su Netflix non deve inventarsi niente rispetto alla perfezione della storia messa in piedi da D.H. Lawrence: giovane bohémienne dell’alta borghesia inglese sposa uomo con cui va d’accordo e che le piace, anche se non c’è una grande chimica sessuale. Lui va in guerra, torna paralizzato e il sesso va a farsi benedire, e con il sesso anche l’intimità emotiva fra i due, già precaria fin dall’inizio. Clifford, il marito, si rivela essere molto più maschilista ed egoriferito di quello che Connie poteva immaginare, ed è nello spazio di abbandono sentimentale che si insinua Oliver Mellors, guardacaccia affascinante e un po’ poeta. Segue relazione tenera e selvaggia con grandi scopate nei boschi, e tutto quello che ne consegue, perché il fantasma della differenza sociale è sempre molto presente. Lawrence infatti non si spinge a dare ai due amanti un finale di ricongiungimento, come invece fa Laure de Clermont-Tonnerre, la regista del film. Che ci vuole credere, alla loro possibilità di vivere liberi e felici, poveri ma insieme.
Cast pazzeschissimo, fra cui spicca Emma Corrin, che in The Crown era la mia Princess Diana preferita, ma Jack O’Connell è un Mellors perfetto e Joely Richardson (che è stata Lady Chatterley nel 1993, con Sean Bean nei panni di Mellors) ritorna per interpretare Mrs Bolton.
(I link ai libri li metto la settimana prossima, ma per fare acquisti c’è sempre lo shop della libreria Tlon.)
A proposito di sesso…
Le signore degli anni ‘70 non ne parlano molto (non quanto le ragazze nate nel 2000), ma comunque: quelli di Green Vibes mi hanno mandato una scatola di regalini e un codice sconto per chi volesse farsi (o fare, chi può dirlo) dei doni friccicarelli per il Santo Natale e dintorni. Puoi fare acquisti sul loro sito usando il codice LAGIULIAB20, prego, non c’è di che.
Sempre per Natale (ma sul serio)
Amref, organizzazione che si occupa di promuovere progetti per la salute in Africa (di sicuro la conosci) ha lanciato per questo Natale i "Regali condivisi”, che secondo me possono essere una grande, grandissima svolta per sistemare quei parenti che vedi una volta l’anno e non conosci bene. Sono regali che non vanno alla persona in questione, ovviamente, ma a sostenere progetti di formazione, fornitura di cibo terapeutico e altre cose che sono utilissime a chi vive nei luoghi più poveri del mondo. Insomma: si fa il regalo condiviso, ci si fa un figurone, tutti sono felici.
In alternativa, sempre Amref ha realizzato con Fiorella Mannoia Quello che le donne dicono, un libro che racconta una quantità di grandi artiste da Billie Eilish a Edith Piaf. Il libro è scritto da Roberta Marasco (autrice per ragazzi di lungo corso) e illustrato da Eleonora Antonioni. Un grande regalo, mi pare, per le ragazzine che vorrebbero fare musica ma faticano a trovare una rappresentazione oltre il profilo dell’interprete.
Ci risentiamo dopo Natale. Goditi la vita senza pensarci, ché a essere tristi e penitenti siamo sempre in tempo.
Giulia
Cara Giulia, a proposito di autodeterminazione mi interessa un tuo parere su uno dei temi di NudM: sex work is work. Credevo di avere le idee chiare ma dopo l'ultimo post del nodo di Bologna sono andata in confusione.... grazie da una femminista forse ormai vintage...
Antonella
Un caldo e “vibrante” Natale a te, Giulia e grazie per avermi ricordato un libro che ho amato moltissimo. Guarderò il film