Mi hai fatto venire in mente che proprio ieri leggevo di questo incontro tra Adriana Cavarero e Judith Butler, che deve essere stato interessantissimo. Quello che ho percepito leggendo il reportage da La Stampa (https://www.lastampa.it/cultura/2025/05/12/news/femministe_a_piu_voci-15142538/) è che le due filosofe hanno posizioni apparentemente inconciliabili ma sono amiche, discutono, vanno in conflitto produttivo. Invece spesso ho l'impressione che chi segue l'una o l'altra corrente (e io pur avendo letto e apprezzato testi di Cavarero mi identifico di più nelle posizioni di Butler) abbiano un comportamento da ultrà che né Cavarero né Butler mi sembrano avere. Poi ovviamente io do più ragione alla protesta trans* che non alle pretese delle/dei gender critical perché comunque la loro è una soggettività oggettivamente oppressa (perdonami il bisticcio di parole). Però che stanchezza la polarizzazione costante...
L'episodio dei bagni dell'hotel a Boston è a dir poco terrificante. Scatena immaginarie vendette contro una fila di Terf "iperfemminili" con vescica piena. (Tipo "Hey, your hair and those boobs can't be real, you're a man!").
Come potrebbe praticamente esistere un dialogo tra diversi femminismi? La mia impressione è che con questo dialogo si voglia cercare di portare chi ha idee diverse dalla nostra dalla nostra parte. Vogliamo un dialogo o un'opera di convincimento?
Tutto tutto tutto il pezzo bellissimo e ti confermo le lacrimucce che ti anticipato su IG… però però però lo sai che non posso non dirlo: Peccato per il finale con il lancio di quella piazza che viene raccontata come favolosa (da chi ha il privilegio dei soldi e della visibilità) ma che favolosa non è in quanto nata per cancellare qualsiasi altra iniziativa anche se annunciata in precedenza in sede ufficiale. Va bene come precedenza a Gennaio, invitando a partecipare alla costruzione del CORTEO? Secondo me sì. Si può considerare ufficiale abbastanza come sede per l’annuncio il Nazzareno? Secondo me sì. Per ulteriori informazioni corrette e veritiere sono a disposizione in privato. Per il pubblico ci sono Cassero, Rete Trans Roma e altre realtà collegate. Comunque facciamo LIBERAZIONE TRANS QUEER domenica 18 maggio alle 16 da piazzale Aldo Moro perché di sabato 17 la questura non poteva darci corteo dato che c’è già quello per la Palestina, altro tema sul quale non ci si incrocia proprio e anzi sono stati distribuiti insulti degni dei peggiori islamofobi della destra a chi ha osato schierarsi contro il genocidio.
Mi hai fatto venire in mente che proprio ieri leggevo di questo incontro tra Adriana Cavarero e Judith Butler, che deve essere stato interessantissimo. Quello che ho percepito leggendo il reportage da La Stampa (https://www.lastampa.it/cultura/2025/05/12/news/femministe_a_piu_voci-15142538/) è che le due filosofe hanno posizioni apparentemente inconciliabili ma sono amiche, discutono, vanno in conflitto produttivo. Invece spesso ho l'impressione che chi segue l'una o l'altra corrente (e io pur avendo letto e apprezzato testi di Cavarero mi identifico di più nelle posizioni di Butler) abbiano un comportamento da ultrà che né Cavarero né Butler mi sembrano avere. Poi ovviamente io do più ragione alla protesta trans* che non alle pretese delle/dei gender critical perché comunque la loro è una soggettività oggettivamente oppressa (perdonami il bisticcio di parole). Però che stanchezza la polarizzazione costante...
È comunque tipico delle destre affermare che togliere i diritti a qualcuno accrescerebbe automaticamente i diritti di qualcun atro.
L'episodio dei bagni dell'hotel a Boston è a dir poco terrificante. Scatena immaginarie vendette contro una fila di Terf "iperfemminili" con vescica piena. (Tipo "Hey, your hair and those boobs can't be real, you're a man!").
Come potrebbe praticamente esistere un dialogo tra diversi femminismi? La mia impressione è che con questo dialogo si voglia cercare di portare chi ha idee diverse dalla nostra dalla nostra parte. Vogliamo un dialogo o un'opera di convincimento?
Tutto tutto tutto il pezzo bellissimo e ti confermo le lacrimucce che ti anticipato su IG… però però però lo sai che non posso non dirlo: Peccato per il finale con il lancio di quella piazza che viene raccontata come favolosa (da chi ha il privilegio dei soldi e della visibilità) ma che favolosa non è in quanto nata per cancellare qualsiasi altra iniziativa anche se annunciata in precedenza in sede ufficiale. Va bene come precedenza a Gennaio, invitando a partecipare alla costruzione del CORTEO? Secondo me sì. Si può considerare ufficiale abbastanza come sede per l’annuncio il Nazzareno? Secondo me sì. Per ulteriori informazioni corrette e veritiere sono a disposizione in privato. Per il pubblico ci sono Cassero, Rete Trans Roma e altre realtà collegate. Comunque facciamo LIBERAZIONE TRANS QUEER domenica 18 maggio alle 16 da piazzale Aldo Moro perché di sabato 17 la questura non poteva darci corteo dato che c’è già quello per la Palestina, altro tema sul quale non ci si incrocia proprio e anzi sono stati distribuiti insulti degni dei peggiori islamofobi della destra a chi ha osato schierarsi contro il genocidio.
Grazie per i tuoi preziosi articoli come sempre!