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Avatar di Federica Marrocu

Proprio la settimana appena trascorsa mi sono esposta contro un panel di soli uomini organizzati a Cagliari (si è tenuto ieri in una sede prestigiosa). Ho espresso il mio pensiero argomentando, sottolineando che la pluralità di punti di vista è una ricchezza, che è un dovere collettivo garantirla. Mi è stato risposto che stavo strumentalizzando l’argomento in campagna elettorale (?!), che ho attaccato i relatori (perché ho scritto che del sostegno alla parità non ce ne facciamo nulla se non è seguito da fatti, azioni concrete, tipo fare un passo indietro, dire qualcosa, per esempio, altrimenti si è complici). Mi è poi stato detto che non era un motivo per disunirsi. Che le donne sono state chiamate, ma non sono andate. Che è stato un caso. UN CASO. Anche altre persone hanno protestato ma nulla è successo fuori da internet, né ho riscontrato ascolto e messa in discussione. Perché si tratta di persone in vista, autorevoli e stimate, quindi nessuno ci si è messo davvero contro. Io non conto nulla, non ho seguito, non ho risonanza, eppure sono venuti a rispondere sotto il mio post: chissà se fossimo state tante, insieme cosa sarebbe successo. Ho pensato a Erosive, a quanto sarebbe stato potente fare lo stesso. E contemporaneamente mi sono resa conto che siamo stanche, oberate dalle battaglie da combattere. Nella stessa settimana ho condotto una visita guidata e mentre stavo svolgendo il mio lavoro, un partecipante, venuto perché “si occupa da anni dello stesso argomento”, ha puntualizzato, precisato, aggiunto informazioni mentre io stavo svolgendo il tour e, al termine, ha invitato i presenti a un SUO evento. A volte mi sembra di svuotare il mare con un secchiello. A volte maledico il femminismo che mi ha dato strumenti per vedere cose che non posso cambiare. Che stanchezza.

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Avatar di Walter Romano

Questa mattina sono andato al cinema dove lavoro per ospitare delle classi di adolescenti che non dovevano vedere nessun film, mi è stato detto di predisporre microfoni e il PC perchè avrebbero avuto bisogno di proiettare delle slide. Non sapevo altro. Con grande piacere ho assistito ad una conferenza sulla violenza di genere tenuta da una Docente universitaria che ha pubblicato qualche testo sull'argomento.

Io ho capito per la prima volta cosa si cela dietro la parola "patriarcato", per i ragazzi/e è stata l'occasione per confrontarsi su quanto accaduto, su quanto sta accadendo da troppo tempo. Purtroppo gli intereventi delle docenti che avrebbero dovuto moderare il dibattito non sono stati sempre all'altezza degli argomenti trattati e si è evinto, quindi è giusto che nelle scuole (in questo caso nei cinema) si dibatta su argomenti che ci riguardano come collettività ma occorre secondo me competenza, consapevolezza, equilibrio.

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