Ho già detto che devi andare a votare, vero?
In questa newsletter argomento meglio il perché.
Qualche giorno fa ho visto passare su Threads una di quelle domande che si fanno per tirare su engagement con poco sforzo, per fortuna relativamente innocua, una cosa tipo: “Qual è la cosa più bella che vi abbiano detto?” Di solito vale la prima risposta, e la mia prima risposta mi riporta indietro di oltre trent’anni, 33, per la precisione. Era il 1991, forse eravamo in gita scolastica, quindi doveva essere marzo, che era il mese delle gite. Quell’anno, da prassi e abitudine consolidata del mio liceo, saremmo dovuti andare in Grecia, ma c’era la guerra, i Balcani in fiamme, agitazioni nel Golfo Persico, insomma, si finì per sostituire la Grecia con un giro della Toscana e alto Lazio a visitare tombe etrusche.
Era sera, forse, e non so bene cosa fosse successo. Forse l’ennesimo episodio di bullismo, forse avevo discusso con qualcuno della classe, o forse ero solo triste, non lo so. Mi ricordo però che ero seduta per terra fra due letti, e davanti a me c’era Giorgia, la mia compagna di banco di tutto il ciclo scolastico. E non ricordo bene nemmeno le parole che usò per dirmi che ero una persona in gamba, molto migliore di quello che pensavo, ma il senso era quello: che non avevo motivo di sentirmi una sfigata, un fallimento. Dietro quelle parole c’era l’affetto di una persona che aveva vissuto la quotidianità della scuola con me per cinque anni, perché anche se cercavamo sempre di separarci, alla fine tornavamo insieme. Io le volevo bene, e lei ne voleva a me.
Più di trent’anni dopo, una vita, ormai, è ancora la prima cosa che mi ritorna in mente: non le parole, ma la prima volta nella mia vita in cui qualcuno mi aveva detto che non dovevo essere diversa, adeguarmi, essere all’altezza delle aspettative degli altri. Andavo bene come stavo. Non so se l’ho già fatto, ma in caso lo faccio adesso: grazie, Giorgia. Tu non lo sapevi, e non lo sapevo neanche io, ma mi hai messa al mondo una seconda volta: da lì in poi, a ogni mio passo sono tornata al pensiero di quell’unica frase.
Devi andare a votare (non ci sono santi)
Guarda che ti sento: nessuno mi rappresenta, il PD ha fatto questa porcata, AVS non è abbastanza di sinistra1, i Cinque Stelle sono degli scappati di casa, il più pulito ha la rogna, e di elezione in elezione ci ritroviamo al governo quella che vuole impedirci di abortire con il bullismo, quello che usa l’avverbio “fortunatamente” a cazzo e vuole rendere obbligatorio il piatto di formaggi nei ristoranti2, quello cattivo che gli studenti li vuole punire e basta, quello che pensa che la questione dell’immigrazione si risolva costringendo le navi delle ONG ad attraccare in porti di città o regioni amministrate dal centrosinistra, quella che ha un processo per reati contro il patrimonio sul coppino e non si dimette, come non si dimette quello che è ancora agli arresti in Liguria e quindi non può amministrare una regione dove ogni due per tre succede un disastro ambientale, e a capo di tutto c’è quella che ha deciso di buttare una montagna di soldi per costruire un centro di detenzione in Albania che non solo non è ancora stato costruito, ma probabilmente non si farà mai, come detto pure dal suo omologo albanese. E queste sono le cose che sappiamo: considerato che controllano i media e rifiutano di rispondere alle domande dei giornalisti, è probabile che sia solo una parte delle porcate che fanno e stanno facendo e pianificano di fare.
Non ce li possiamo permettere. Né questi, né quelli che vogliono mandare a rappresentarci in Europa.
Non sto parlando, qui, a chi vota a destra. Quelli sono fatti vostri, se volete votare i cialtroni votate i cialtroni, non mi riguarda. L’emorragia di voti non è lì: la destra ha sempre gli stessi elettori, più o meno, da decenni. Si spostano da un partito all’altro, ma sempre quelli sono. Se crescono in percentuale è perché sul totale dei votanti prendono più voti di quelli che invece i voti li perdono e basta.
Io nel 1994 ho votato. Mi ricordo la devastazione seguita a Mani Pulite, ho visto l’ascesa di Grillo e dell’antipolitica sulla scia già tracciata da Berlusconi, il primo a essere contemporaneamente politico e antipolitico. Non abbiamo ancora finito di pagare il conto di quel disastro, eppure continuiamo a credere che lasciando che a votare siano solo i fascisti e i qualunquisti le cose andranno come prima. Io non dico che si debba proprio partecipare alla politica - sarebbe bello, ma è impegnativo e mi rendo conto che non è per tutti - ma santa pazienza, anche fottersene no. Perché poi la fatica di chi fa lo sforzo di discutere, partecipare e provare a cambiare le cose raddoppia, triplica, o viene del tutto vanificata a fronte di politiche autoritarie.
Litigare con un centrosinistra pallidino e pavido, che sul diritto all’aborto non ne becca una e che continua a essere pieno di maschi prepotenti, è comunque meglio che assistere impotenti alla devastazione dei principi alla base della vita democratica da parte di gente che si ispira a Giorgio Almirante. O che alle elezioni si presenta con il nome di un morto. O che non capisce un cazzo di niente, ma nel dubbio fa i volantini con l’intelligenza artificiale.
Non è uno scherzo. Le elezioni europee sono importanti, e sono anche elezioni in cui è possibile esprimere le preferenze, per cui si possono guardare le liste e vedere se c’è qualcuno che ci piace e votarlo, oppure documentarsi su quelli che non conosciamo e scrivere il loro nome, sì, il voto è un atto di responsabilità e la responsabilità va assunta, non delegata. L’8 e 9 giugno si vota, io ci vado, dovresti farlo anche tu. Perché meglio protestare con chi ti dà retta, piuttosto che parare letteralmente i colpi dei manganelli dei fasci.
Vai a votare, perché se no devo andare a farmi picchiare, e non ho nessuna voglia. Sono troppo vecchia per farmi spaccare la testa dai celerini.
Ci vediamo in giro?
Questo maggio impossibile sta per finire, e vorrei ringraziare Gigi Hadid per aver detto per prima le parole “tiroidite di Hashimoto”, che è la cosa che ho anche io e che rende tutto molto più complicato sul piano fisico (sono sempre stanca). Comunque ecco le date delle presentazioni di Cose mai successe:
31 maggio - Bologna, Serre dei Giardini Margherita, ore 19.00
1 giugno - Alba (CN), Libreria La Torre, per la Notte Bianca delle Librerie, ore 20.45
7 giugno - Palermo, Una marina di libri, ore 19.30
23 giugno - Pescara, Squilibri Festival
30 giugno - Cividale (UD), Mittelibro
13 giugno - Empoli (FI), Libreria Rinascita
8 luglio - Thiene (VI), Villa Fabris
18 luglio - Firenze, Libreria Malaparte
19 luglio - Arezzo, libreria Feltrinelli
Ciao!
Giulia
O lo è troppo, ma ammetto che non li ho ancora trovati, quelli.
Ne ho prese due a caso, ne dice una al giorno, chi gli sta dietro, a Lollo?
Ci andrei a votare, se me lo permettessero. Essendo residente all’estero mi hanno tolto la possibilità di votare per posta o al consolato e per vari motivi non posso muovermi da Londra quel weekend. Il ridicolo è poi l’incentivo per il viaggio: 40 euro di rimborso su un volo ITA che ne costa 300. Grazie a questo governo per avermi tolto il diritto di esprimere una preferenza.
Sento sempre più l'importanza e la responsabilità di questo dovere civico. Oltre a manifestare in piazza, boicottare aziende etc.