9 Commenti
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Avatar di Elena D.

"Il G8 di Genova del 2001 è stata la fine della storia politica di molta parte della Generazione X, che si è ritirata a leccarsi le ferite." E fa ancora male.

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Avatar di Silvia

Domani compio 40 anni. Con una moglie, una figlia, un'altra figlia in arrivo, un lavoro intellettuale (senza ovviamente nessuna indennità di maternità), ho spesso questo tipo di scambi con i boomer che "eh ma il Sessantotto eh ma l'impegno eh ma se ci fossi stata capiresti". Quindi grazie.

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Avatar di Luna

Ciao sorella di corsa catorcia, la settimana scorsa ho ricominciato anche io e sono anche tornata in palestra. Mi fa stare bene. Buon divertimento.

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Avatar di Daniele Di Rubbo

Concordo completamente con la frase «Il conflitto generazionale È lotta di classe» e spero che tutti arrivino a capirlo, prima o poi.

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Avatar di Daniele

Premetto che incarno il nemico perfetto. Nato nel ‘52, iniziato a far politica nel ‘68, iniziato a lavorare a 19 anni, impegnato sindacalmente per 42 anni e ora in pensione in gran parte retributiva. Continuo ancora ora sia l’impegno politico che in parte a lavorare come libero professionista.

Trovo anch’io che sia, non sano, ma fisiologica una parziale contrapposizione tra generazioni. Dico parziale perché poi l’umanità ha anche importanti elementi di continuità che si basa sull’esperienza che ognuno fa, sulle idee che si formano e che si trasmettono. Non fosse così nessuno leggerebbe l’Iliade o Anna Karenina. Io sono cresciuto non in un paradiso finanziato dagli americani, ma in un mondo adulto che pensava di essere il centro del mondo. Alle superiori vestivo come un adulto, mentre le ragazze indossavano il grembiule nero. Non esisteva una moda giovanile, una musica per i giovani, la libertà di uscire. In casa , fino all’anno metà degli anni ‘60, non c’era il bagno ( poi venne istallato sul terrazzino), non c’era acqua calda, ne il riscaldamento. Neanche il telefono e la televisione. Il frigo e la lavatrice arrivarono dopo pure loro. A mio padre non arrivavano i soldi del Sig. Marshall a casa a fine mese, ma lavorava 10 ore al giorno, in più aziende per arrivare a pagare le cambiali (oggi diremmo le rate) per la casa. La loro generazione, non la mia, ha ricostruito un Paese piegato e distrutto dai bombardamenti. E non è retorica. Basta seguire cosa accade in Ucraina per capirlo. Una Italia agricola e fascista, divenne un paese industriale e democratico. Con i miei non mi prendevo, ma questo va detto. Sono cresciuto quindi in un mondo che si sviluppava e in pace (almeno in Europa). Caso? Fortuna? Ognuno capita dentro a un periodo storico. Però non abbiamo solo goduto. Quando sono andato a lavorare i contratti collettivi erano da poco diffusi. Il sindacato era forte nelle categorie industriali, ma quasi sconosciuto altrove. Tutto ciò che è oggi in parte è rimesso in discussione, è stato frutto di lotte faticose, di persone licenziate, qualche volte sparate dalla polizia. Di povertà e solidarietà. Anche le pensioni e la sanità sono conquiste, come il divorzio e l’aborto. Non ci sono arrivate a casa per posta. Ci sono stati sbagli? Ovviamente si. Abbiamo pensato solo a noi stessi. Per niente, anzi. Se la maggior parte delle pensioni sono sui mille euro ( pensioni ingorde?)non direi che abbiamo rubato il futuro a qualcuno. La cura che ho messo per tirare sulle le mie figlie, in un mondo completamente cambiato rispetto alla mia infanzia, è stata tanta. E ora loro affrontano le difficoltà del loro tempo.

Ultima cosa. Generazioni è un termine generico e onnicomprensivo. Quindi di comodo. Dentro ogni generazione c’è chi decide e chi si oppone a quelle decisioni. C’è stato il mondo democristiano con i suoi valori e il mondo comunista con i suoi. Non tutti sono egualmente responsabili di tutto. Se non c’è più la “vecchia e ideologica” lotta di classe, ci sono però i conflitti dentro ogni generazione che fanno si che ciò che si è conquistato possa essere rimesso in discussione, e ciò che non si è conquistato possa esserlo oggi.

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Avatar di Giulia Blasi

È chiaro che nella mia generazione ci sono io e c'è Matteo Salvini e c'è Francesco Lollobrigida. Duh. È anche chiaro che ci sono responsabilità collettive, che sarebbe meglio affrontare, piuttosto che dare degli scioperati e degli inetti alle generazioni successive, e pretendere di essere venerati come idoli solo in forza dell'età. Non è il tuo caso? Giusto. Dovrebbe essere la norma.

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Avatar di Federico

Io però credo che l'ultima generazione che ha visto la pensione retributiva sia stata quella dei miei genitori, mio padre del '32 e mia madre del '37.

Se per "boomer" intendiamo la prima generazione nata nel Dopoguerra direi che gli effetti della riforma Dini, che è del '95, se li sono beccati pure loro.

Più che altro sono stati gli ultimi ad avere assunzioni "vere". In questo gli è andata meglio rispetto a chi è venuto dopo.

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Avatar di Giulia Blasi

Avoja. Comunque ho controllato, il passaggio totale al sistema contributivo arriva solo con la riforma Fornero. Chi nel 1995 aveva già 18 anni di contributi era escluso dalla riforma Dini, quindi pure quelli nati negli anni '40 e '50.

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Avatar di Federico

Grazie!

Ricordavo male questo aspetto

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