9 Commenti

Le tue sono parole necessarie, dobbiamo svegliarci sul serio. Grazie per averle scritte.

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Si si e poi si. Però poi parte importante (magari non maggioritaria, ma importante) di chi festeggia non sa scegliere tra Trump e Biden o tra Putin e Zelensky.

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Vero. Io cerco di tenere l’occhio sulla palla, però.

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Nono capisco e capisco anche che il mio commento sa un po' di benaltrismo. Però ecco il rischio è di festeggiare la liberazione dal fascismo con gente che ha le idee poco chiare su cosa sia il fascismo stesso.

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10 minuti di applausi 👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻

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Questa cosa di come si possano trasmettere i valori dell' antifascismo alle persone più giovani è una domanda che mi perseguita un po' da sabato scorso quando ho assistito a una manifestazione molto bella in ricordo di Bruno Segre ma che aveva un linguaggio, tra discorsi, canti, e cori, totalmente lontano da quello che potrebbe avvicinare o comprendere un* ragazz* nato dopo gli anni 80. Come la costruiamo questa lingua nuova per parlare della festa più bella dell' anno?

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Per me la risposta è liberandola dalla ricorrenza. L'antifascismo è una cultura complessa, ha a che vedere con la libertà, con l'autodeterminazione delle persone, con la giustizia sociale. Possiamo anche non cantare "Bella ciao", ma dobbiamo saper rispondere alla domanda di un ragazzino che ti chiede perché mai dovremmo essere tutti uguali, se non è mai stato così. Io credo molto nella costruzione di una nuova cultura dell'antifascismo che non sia necessariamente legata al racconto della Resistenza, perché allora c'era la guerra, ora no, o comunque non ce l'abbiamo in casa. È difficile per una persona giovane capire qual è il problema, se il riferimento è un periodo in cui la scelta era piegarsi o imbracciare le armi.

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Mi hai commosso, e mi hanno commosso i Manics. Grazie!

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