Premessa: essendo maschio cis nato nel 1976 non mi è stato mai proposto di leggere "Piccole Donne". Lo sto facendo ora. Quindi la domanda è: ma che ha detto Giulia di tanto controverso? Non trovo la fonte della discussione. Forse però Giulia la vuole lasciare andare via, perché è stata motivo di aggressione....
Non è importante! Avessi pure detto che Jo mangiava ratti per colazione (non era così), il punto è la reazione. Se avessi voluto riaprire tutto (e non voglio) avrei messo il link al post. Non mi interessa sapere se avevo o meno ragione, è un'opinione, è discutibile. Però discutiamola!
Mi domando se sia proprio insito nei social la creazione di una vicinanza con persone, senza che siano state scelte.
Ma come possiamo discutere con persone "raccolte" in maniera acritica (non c'è modo di inserire criteri) attorno a noi? Aggiungiamo i ben noti effetti dello scrivere su uno schermo e non con la persona davanti ed ecco che (alert: parere-non-richiesto) voler discutere è una pretesa poco sensata, perché poco probabile.
Prendiamo il mio commento qui sopra. Ora che ho scritto la mia opinione cosa cambia in me? Cosa cambia in te? Ho fatto qualcosa di utile? Credo di no. Quindi stavo per cancellare il commento. Poi ho pensato che è un buon esempio di come una persona che non ti conosce si permetta di dire la sua opinione non richiesta su un tuo pensiero, per di più con una critica di sottofondo ("ma che ti aspetti? sui social è normale che la gente attacchi invece di discutere"). Quindi l'ho lasciata. Per desumere cosa? Che da un lato invero mi sento più vicino a te (Giulia) di quanto lo sia realmente (sarà che
- ci racconti della tua vita, anche con dettagli personali, e ricavo una sensazione di familiarità?
- leggo le tue parole mentre sto in bagno e allora ti considero nella mia intimità?), dall'altro che sotto sotto abbiamo un gran bisogno di pensare che la nostra opinione interessi a qualcuno.
In ogni caso, io sento sempre un gran senso di gratitudine nei tuoi confronti. Ciao!
In realtà io leggo sempre le cose ragionate che scrivono le persone in risposta a quello che dico o scrivo, e mi capita spessissimo di trovarci spunti di riflessione e interrogativi che poi elaboro nel tempo. Dipende tutto da come fai le cose, da come ti poni, da che posizione assumi. Io sono molto grata alla gente che nel tempo mi ha fatto critiche intelligenti o ha corretto mie posizioni discutibili fornendomi nuovi spunti per l'interpretazione della realtà, per cui se da un lato è vero che la discussione può essere (e spesso è) sterile, ci sono casi in cui è invece molto utile.
Quanto al creare la familiarità, be', come dire: è il motivo per cui ho una newsletter. Non a caso, questa è una newsletter dichiaratamente affettuosa: io sono una persona affettuosa, e cerco di comunicarlo. Perché penso che faccia bene alle persone sentirsi accolte, anche se ogni tanto gli do i nocchini sulla testa a tradimento.
Premessa: essendo maschio cis nato nel 1976 non mi è stato mai proposto di leggere "Piccole Donne". Lo sto facendo ora. Quindi la domanda è: ma che ha detto Giulia di tanto controverso? Non trovo la fonte della discussione. Forse però Giulia la vuole lasciare andare via, perché è stata motivo di aggressione....
Non è importante! Avessi pure detto che Jo mangiava ratti per colazione (non era così), il punto è la reazione. Se avessi voluto riaprire tutto (e non voglio) avrei messo il link al post. Non mi interessa sapere se avevo o meno ragione, è un'opinione, è discutibile. Però discutiamola!
Mi domando se sia proprio insito nei social la creazione di una vicinanza con persone, senza che siano state scelte.
Ma come possiamo discutere con persone "raccolte" in maniera acritica (non c'è modo di inserire criteri) attorno a noi? Aggiungiamo i ben noti effetti dello scrivere su uno schermo e non con la persona davanti ed ecco che (alert: parere-non-richiesto) voler discutere è una pretesa poco sensata, perché poco probabile.
Prendiamo il mio commento qui sopra. Ora che ho scritto la mia opinione cosa cambia in me? Cosa cambia in te? Ho fatto qualcosa di utile? Credo di no. Quindi stavo per cancellare il commento. Poi ho pensato che è un buon esempio di come una persona che non ti conosce si permetta di dire la sua opinione non richiesta su un tuo pensiero, per di più con una critica di sottofondo ("ma che ti aspetti? sui social è normale che la gente attacchi invece di discutere"). Quindi l'ho lasciata. Per desumere cosa? Che da un lato invero mi sento più vicino a te (Giulia) di quanto lo sia realmente (sarà che
- ci racconti della tua vita, anche con dettagli personali, e ricavo una sensazione di familiarità?
- leggo le tue parole mentre sto in bagno e allora ti considero nella mia intimità?), dall'altro che sotto sotto abbiamo un gran bisogno di pensare che la nostra opinione interessi a qualcuno.
In ogni caso, io sento sempre un gran senso di gratitudine nei tuoi confronti. Ciao!
In realtà io leggo sempre le cose ragionate che scrivono le persone in risposta a quello che dico o scrivo, e mi capita spessissimo di trovarci spunti di riflessione e interrogativi che poi elaboro nel tempo. Dipende tutto da come fai le cose, da come ti poni, da che posizione assumi. Io sono molto grata alla gente che nel tempo mi ha fatto critiche intelligenti o ha corretto mie posizioni discutibili fornendomi nuovi spunti per l'interpretazione della realtà, per cui se da un lato è vero che la discussione può essere (e spesso è) sterile, ci sono casi in cui è invece molto utile.
Quanto al creare la familiarità, be', come dire: è il motivo per cui ho una newsletter. Non a caso, questa è una newsletter dichiaratamente affettuosa: io sono una persona affettuosa, e cerco di comunicarlo. Perché penso che faccia bene alle persone sentirsi accolte, anche se ogni tanto gli do i nocchini sulla testa a tradimento.