Sono perfettamente d'accordo su tutto, manco a dirlo. Però ho nella testa da qualche giorno un'altra immagine, che è quella della punizione.
Quando la narrazione è del tipo "fai la brava" oppure ci saranno delle conseguenze, parlare di correzione è secondo me parziale. Ho paura che non siamo solo di fronte a uomini che uccidono perché la donna (l'ex soprattutto) è una violata proprietà inviolabile del maschio patriarcale e quindi vittima, o stuprano perché indotti dalla donna e quindi vittime; dietro io ci vedo una dinamica punitiva da squadrone fascista. Si stuprano le donne perché vanno punite. Non è solo una devianza sessuale, ma una precisa direzione punitiva - in cui, come sappiamo, tutto c'entra con il sesso tranne il sesso, che c'entra col potere. Le donne libere vanno punite perché delinquono rispetto alle regole patriarcali e come ogni delinquente vanno punite in proporzione al reato commesso. Mi lasci, muori; flirti, ti stupro. Non succede praticamente mai nei casi di "uso punitivo del patriarcato" che ti stupro anche muori, quello succede nella cronaca nera, dove c'è una componente di devianza psicologica non solo una stortura educativa.
Da un lato mi sembra necessario approfondire l'aspetto punitivo (culturale, non di devianza) della violenza di genere, ma dall'altro ho paura che si vada a gettare benzina sul fuoco - come quando dopo il primo sasso dal cavalcavia ce ne sono altri 3 o 4 per emulazione del servizio visto al tg.
Giusto l'altro giorno pensavo a quante volte mi sono ubriacata in vita mia. Credo quattro o cinque. Semplicemente, non potevo permettermelo, come tante donne. Non che non mi sarebbe piaciuto, perdere il controllo.
Sono perfettamente d'accordo su tutto, manco a dirlo. Però ho nella testa da qualche giorno un'altra immagine, che è quella della punizione.
Quando la narrazione è del tipo "fai la brava" oppure ci saranno delle conseguenze, parlare di correzione è secondo me parziale. Ho paura che non siamo solo di fronte a uomini che uccidono perché la donna (l'ex soprattutto) è una violata proprietà inviolabile del maschio patriarcale e quindi vittima, o stuprano perché indotti dalla donna e quindi vittime; dietro io ci vedo una dinamica punitiva da squadrone fascista. Si stuprano le donne perché vanno punite. Non è solo una devianza sessuale, ma una precisa direzione punitiva - in cui, come sappiamo, tutto c'entra con il sesso tranne il sesso, che c'entra col potere. Le donne libere vanno punite perché delinquono rispetto alle regole patriarcali e come ogni delinquente vanno punite in proporzione al reato commesso. Mi lasci, muori; flirti, ti stupro. Non succede praticamente mai nei casi di "uso punitivo del patriarcato" che ti stupro anche muori, quello succede nella cronaca nera, dove c'è una componente di devianza psicologica non solo una stortura educativa.
Da un lato mi sembra necessario approfondire l'aspetto punitivo (culturale, non di devianza) della violenza di genere, ma dall'altro ho paura che si vada a gettare benzina sul fuoco - come quando dopo il primo sasso dal cavalcavia ce ne sono altri 3 o 4 per emulazione del servizio visto al tg.
Sì, era quello che dicevo: uomini usati come regolatori del comportamento femminile.
La narrazione sulle donne, del resto, è fatta tutta di camminate in salita.
Credo sia il miglior riassunto che abbia mai letto
Giusto l'altro giorno pensavo a quante volte mi sono ubriacata in vita mia. Credo quattro o cinque. Semplicemente, non potevo permettermelo, come tante donne. Non che non mi sarebbe piaciuto, perdere il controllo.
grande!
Ottimo